Causa allerta meteo, il congresso della Slc Cgil della Spezia si è svolto in Camera del Lavoro anzichè alla ex Vaccari. Tiziana Venelli, segretario uscente, è stata riconfermata alla guida del sindacato che rappresenta i lavoratori delle poste e delle telecomunicazioni. “I call center non sono più un’attività riservata ai giovani- ha detto la Venelli nella sua relazione- nel territorio spezzino abbiamo Comdata e Call&Call. Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un vero e proprio dumping sociale tra le sedi, le commesse sono spostate continuamente da un sito all’altro e questo genera senso di precarietà tra i lavoratori. Nel 2009 abbiamo già scongiurato la chiusura del sito della Spezia. Il nostro obbiettivo sarà quello di favorire l’arrivo di nuove commesse, poter usufruire anche del lavoro somministrato e aumentare i lavoratori del sito. Per quanto riguarda Call&Call, siamo alle prese con una ristrutturazione del debito avviata e non ancora completata, un debito causato da scelte sbagliate. Un percorso di risanamento che ancora richiede un imprescindibile sforzo di tutti, anche attraverso ulteriori sacrifici dei lavoratori con la dilazione della tredicesima anche per l’anno 2018.”
La Venelli si è soffermata anche sul processo di riorganizzazione di Poste Italiane, che ha avuto un forte impatto anche sul nostro territorio, sulle condizioni di lavoro e sui servizi all’utenza: “Non si può continuare a chiudere uffici perchè sono in zone disagiate, non si può continuare ad ignorare la necessità di personale agli sportelli, non si possono trattare i lavoratori come se fossero venditori a cottimo. Non può continuare la consegna della posta a giorni alterni, con turmi spalmati su tre fasce orarie ed all’interno di zone di competenza completamente ridisegnate.”
“I nostri prossimi quattro anni saranno caratterizzati dai rinnovi Rsu in Comdata, in Tim ed in Poste- ha concluso la segretaria Slc- dobbiamo rimettere al centro i diritti inviolabili dei lavoratori, difendere la contrattazione collettiva messa a rischio con il moltiplicarsi dei contratti pirata e dal ricorso ad esternalizzazioni ed appalti al ribasso.”