Sindacati consegnano lista aziende inadempienti al Prefetto della Spezia

MarcoSegreteria

Questa mattina Cgil, Cisl e Uil della Spezia hanno inviato al Prefetto Dottor Antonio Lucio Garufi una lista di aziende inadempienti alle disposizioni di sicurezza sanitaria per l’emergenza Coronavirus. Emerge un quadro diffuso che in alcuni ambiti è ancora preoccupante, che va sanato subito per garantire la salute dei lavoratori, delle loro famiglie e dei cittadini. L’impegno di monitoraggio e denuncia dei sindacati continua e sarà aggiornato nei prossimi giorni.

Questo il quadro ad oggi, diviso per tipologie.

Vigilanza: in quattro aziende contatti ravvicinati, insufficienti i dispositivi di protezione.

Mense: in una azienda non c’è il metro di distanza e i lavoratori dentro la sala mensa sono troppo numerosi e vicini.

Pulizie: le addette sono chiamate a sanificare senza i DPI ed in alcuni casi senza il rispetto delle distanze.

Sanità: insufficienti le attrezzature specifiche per affrontare l’escalation di contagi. Non si ha contezza dei contingenti di rinforzo del personale che in via transitoria sarà assunto (peraltro con partita iva). Occorre un potenziamento stabile e occorrerebbe la maggior quantità di personale possibile. DPI: non sono in dotazione in misura sufficiente. Per il personale sanitario, ma anche e soprattutto per i lavoratori degli appalti, Oss, ambulanze, mensa. Operatrici e operatori delle cooperative si recano a casa dei pazienti a fare assistenza domiciliare senza dispositivi.

Comuni ed Enti: nei comuni minori non viene attivato lo smart working (situazione diffusa praticamente ovunque), per via di difficoltà economiche e organizzative, rifiutandolo a chi ne fa richiesta. Difficoltà anche in alcuni comuni maggiori, esistono casi di lavoratori che hanno mansioni che possono essere svolte da casa e sono persone a rischio, perché immunodepressi, con patologie, categoria protetta, con figli o anziani a carico, e sono messi in ferie forzate. Altri concedono uno o due giorni di smart working a testa.

Le Agenzie Fiscali e i Ministeri stanno progressivamente provvedendo a chiudere molti servizi, lavorando soltanto su appuntamento o per via telematica. In generale manca l’approvvigionamento di mascherine e guanti.

Servizi: gli operatori di una azienda di servizi che si recano nelle abitazioni sono sprovvisti di dispositivi di sicurezza. Non è stato attivato lo smart working per chi svolge lavoro di uffici.

Credito ed assicurazioni: in sette tra istituti di credito, assicurazione e riscossione sono state riscontrate mancanze di mascherine, guanti, gel, ingressi non contingentati, mancanza di steward per controllo ingressi, no pulizia e sanificazione filtri aria. In una banca le pulizie sono fatte dai lavoratori con prodotti adeguati portati da casa.

Trasporto Pubblico Locale: ATC e SEAL: mezzi non sanificati, nessuna disposizione su afflussi o gestione accessi. Situazione particolarmente drammatica per il trasporto maestranza cantieri. Serve aumentare le corse, dove necessario, per diminuire il numero di passeggeri.

Porto: registriamo molta tensione tra i lavoratori per il mancato rispetto di alcune misure preventive (distanze e mancanza di dispositivi di sicurezza). Necessario un protocollo di linee guida specifico che tenga conto della complessità del sito e coinvolga la molteplicità dei soggetti interessati. Tenuto conto della funzione strategica dello scalo è necessario restringere le operazioni a quelle strettamente necessarie al Paese, concentrando le risorse disponibili prioritariamente su quelle.

Ipermercati e grande distribuzione: mondo cooperativo, ancora in parte sprovvisti di mascherine e nessun contingentamento in entrata, altre catene nessuna protezione individuale e nessun contingentamento.

Cantieri: a seguito di alcuni contagi indetto lo sciopero in un cantiere per chiedere il rispetto delle misure di sicurezza. I lavoratori si stanno rifiutando di salire a bordo e chiedono di rallentare o sospendere la produzione sino a che non si troverà un modo per garantire la sicurezza dei lavoratori diretti e non.

In quasi tutti i cantieri spazi ristretti che non garantiscono le distanze (a bordo degli yacht, spogliatoi).

Call center: resistenze a attuare smart working, non risulta sanificazione ovunque.

Per le scuole statali, non statali e la formazione professionale si chiede di adottare misure straordinarie per gli edifici scolastici, tenendo conto che i servizi essenziali (didattica a distanza – scadenze amministrative – informazioni) possono essere garantiti con il lavoro agile, non si esclude la chiusura delle istituzioni scolastiche in conformità a quanto raccomanda il DPCM 11 marzo 2020.