Il XIX congresso della Camera del Lavoro della Spezia, riunito al Teatro degli Impavidi di Sarzana, ha confermato Luca Comiti come Segretario generale.
Luca Comiti inizia la sua attività sindacale in Cgil nel gennaio 2008 come segretario generale del Nidil Cgil ed in segreteria della Flc Cgil scuola. Nel 2009 passa alla Funzione Pubblica Cgil seguendo il comparto sanità pubblica e privata. Contemporaneamente nel 2010 gli viene affidata la responsabilità della Camera del Lavoro di Sarzana e Val di Magra. Nel 2012 diventa segretario generale della Filcams Cgil, ruolo che ricopre sino a settembre 2021. Nel 2017 entra in Segreteria Confederale della Cgil. Da dicembre 2021 è segretario generale della Camera del Lavoro della Spezia.
“Noi vogliamo essere un sindacato di strada per affermare i diritti della persona nei luoghi di lavoro e nel territorio- dice Comiti- La costante ricerca del dialogo tra diversi, l’invito alla fratellanza e del prendersi cura degli altri sono la condizione per realizzare quella rivoluzione culturale e quella trasformazione sociale di cui avvertiamo il bisogno. Un cambiamento profondo, fondato su un diverso rapporto tra uomo e natura, su un nuovo umanesimo, non sulla logica del mercato e del profitto, ma sul superamento dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La nostra battaglia deve essere per un Paese nuovo, un Paese diverso, fondato sulla giustizia sociale e sulla possibilità per tutte le persone di realizzarsi in ciò che sono e che fanno. Dobbiamo riscoprire, rivalutare, coltivare il valore della militanza, dell’impegno quotidiano, della passione politica. Fare il sindacalista non è un solo un mestiere, ma una vera e propria vocazione laica. E’ essere al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori ogni giorno, con capacità di ascolto e di confronto, di comprensione dei problemi, di fornire risposte credibili, di organizzare mobilitazioni e percorsi di lotta. E’ stare dentro le contraddizioni, avere gli strumenti per leggerle e saperli trasmettere. E’ uno sguardo critico sulla realtà, è un progetto alternativo di società. E’ la capacità di mettersi in gioco ed in discussione, a partire dal nostro linguaggio e dalle nostre liturgie.”