Successo di pubblico e livello alto di contenuti al convegno regionale “Medicina di genere, quali prospettive in Liguria” che si è tenuto ieri nel salone di Tele Liguria Sud alla Spezia. L’evento è stato organizzato dallo Spi Cgil regionale, dal Coordinamento Donne Spi Cgil Liguria e Genova, dallo Spi Cgil della Spezia.
“Il Sindacato dei Pensionati della Cgil si batte da anni affinché si arrivi alla piena attuazione del Piano Nazionale sulla Medicina di Genere che migliorerebbe la salute e le aspettative di vita dei cittadini.Per questo organizziamo seminari ed eventi pubblici affinché la popolazione sia informata e contemporaneamente sollecitiamo gli enti (la Regione) ad adempiere ai doveri contenuti nella legge. La medicina di genere è un nuovo approccio in medicina che deve diventare un diritto di tutte e tutti. La legge c’è, occorre applicarla.” ha dichiarato Ivano Bosco, Segretario Regionale dello Spi Cgil; mentre Laura Ruocco, Segretaria dello Spi Cgil della Spezia, nei suoi saluti ha ribadito “come sindacato dei pensionati siamo impegnati ormai da tempo a difendere il sistema Sanitario universale pubblico e lo facciamo con tutta la Cgil: la manifestazione del 20 Aprile a Roma sarà un’ulteriore impegno per noi. Viviamo un’emergenza del sistema sanitario pubblico, troppo persone rinunciano alle cure, si calcolano 5 milioni in particolare anziani che hanno una media di pensione di 700 euro. Rischiamo di perdere quel privilegio di longevità che ha caratterizzato il nostro paese.”
Per Isa Raffellini, del Coordinamento Donne dello Spi Liguria, “parlare di medicina di genere vuol dire pensare ad un futuro che traguardi ad una medicina personalizzata. Le donne pensionate, consapevoli e direttamente “provate” da una Sanità che funziona male, di cui sono “vittime” insieme agli uomini, rappresentano la fascia più fragile ( over 65) della popolazione che ha bisogno assoluto di una Sanità che funzioni. Con questa iniziativa abbiamo voluto portare un contributo di merito e di approfondimento per una Sanità in cambiamento. Peraltro gli strumenti concettuali ci sono: la legge nazionale 3/2018 su medicina di genere e il piano per l’applicazione del 2019 definiscono e determinano le aree di intervento.”
Per Luca Comiti, Segretario Generale della Cgil della Spezia, che ha partecipato alla tavola rotonda interna al convegno: “È chiaro che un approccio alla medicina di genere va nella direzione di un approccio vicino ai bisogni dei cittadini, a una medicina personalizzata che può essere solo favorita da un forte investimento nella medicina territoriale che chiediamo da anni. Quindi sono stringenti l’abbattimento delle liste di attesa, che attualmente provocano una forte mobilità passiva verso le altre regioni; ed un piano di assunzioni straordinario per rafforzare la sanità del territorio e la presa in carico della paziente e del paziente.”
Claudia Carlino, Segreteria nazionale Spi Cgil, responsabile politiche di genere, ha sottolineato: “come Spi ci interessa questo tema perché rappresenta un bisogno di salute che attende risposte. Siamo usciti dal Covid con l’indicazione di applicare la medicina territoriale e la centralità del paziente, la presa in carico del malato. Ma poco si è fatto.
Anche parlare di medicina di genere e’ rivedere un modello socio sanitario che non funziona, che non dà risposte. E’ ormai assodato che la risposta sanitaria cambia a seconda dei soggetti, che va calibrata a seconda del genere, inoltre non c’è attenzione alla prevenzione, specialmente per quanto riguarda le generazioni più anziane. Dobbiamo rivendicare un servizio sanitario universale uguale per tutti, da nord a sud, un servizio che dia una risposta equa alle persone. La salute è un bene collettivo, un diritto costituzionale che non può essere lasciato al privato. Salvare il servizio sanitario pubblico nazionale è un dovere”
Durante il convegno si sono alternati i contributi di Ivana Carpanelli, Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche, Master Advanced in PNL e Counselor; Chiara Nardini, Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa clinic, Presidente Edusex ETS Aps; Valeria Messina, Referente per la Liguria al tavolo tecnico scientifico nazionale. Consigliera OMCEOGE.; Maria Elena Cavallo, Geriatra e Direttore Distretto 17 Riviera e Val di Vara; Claudia Carlino, Segreteria Nazionale Spi Cgil Responsabile Politiche di Genere e Gianni Pastorino, Vice Presidente Commissione Sanità Regione Liguria. L’evento è stato moderato dalla giornalista Chiara Tenca.