Le Segreterie provinciali CGIL, FIOM e la RSU FIOM-CGIL di Fincantieri Muggiano diramano questa nota:
La Fincantieri ha comunicato di voler riaprire il cantiere di Muggiano a far data da Lunedi 20 Aprile 2020. 400 lavoratori, tra dipendenti diretti e dell’appalto, potrebbero tornare a lavorare nel cantiere distribuiti su 2 turni.
Tutto questo nonostante a livello nazionale si sia firmato un accordo sindacale unitario che estende la Cassa Integrazione fino al 3 Maggio; mentre è ancora in validità il decreto del Governo che ha prorogato il Lock-Down delle attività produttive fino al 3 Maggio 2020.
Mentre sono ancora in vigore le pesanti restrizioni legate al distanziamento sociale ed alla segregazione presso il proprio domicilio (Io resto a casa!), ed il Paese sta ancora combattendo contro un numero di decessi e contagi che fa rabbrividire e che purtroppo lascia intravedere per il momento poca “luce in fondo al tunnel”.
Se il cantiere lunedì riaprirà, lo farà senza la nostra condivisione su tempi e numeri, senza un accordo sindacale, senza aver messo ancora in atto passaggi di verifica, come le opportune verifiche da parte degli Enti preposti (ASL-PSAL) in merito all’efficacia delle misure di sicurezza sanitaria adottate in cantiere.
Senza che ci siano ancora stati riscontri in merito alla richiesta da parte degli RLS di effettuare i test sierologici volontari sui dipendenti.
Sono 400 i Lavoratori tra diretti ed indotto che da lunedì, loro malgrado, tornerebbero a spostarsi dalla propria casa, dalle proprie famiglie; un numero a nostro avviso troppo alto perché si possa parlare di ripresa graduale. Accordi siglati in altri territori in altri siti Fincantieri prevedono numeri ben inferiori se rapportati alle presenze complessive.
Ci sono nel nostro territorio condizioni differenti tali da giustificare una riapertura cosi ampia in piena emergenza COVID-19?
Verranno garantiti anche a tutti i lavoratori dell’indotto, dove sprovvisti, tutti i dispositivi necessari alla propria tutela e nel rispetto delle prescrizioni del DPCM vigente?
Il sistema di trasporto pubblico che collega il cantiere è adeguato? Abbiamo tutti ben impresse nella mente le immagini delle fermate e degli autobus stipati di lavoratori. Ad oggi inoltre non ci risultano accordi siglati per il potenziamento delle linee per scongiurare il sovraffollamento dei mezzi.
Il nostro sistema sanitario locale è pronto e strutturato per gestire una eventuale impennata dei contagi? Nonostante tutte le misure adottate non possiamo escludere che, in un cantiere dove si è palesato il primo caso di contagio e purtroppo anche il primo decesso di un operaio, a fronte di 400 presenze non possano ripresentarsi focolai di contagio.
Le nostre strutture ospedaliere saranno in grado di gestire in sicurezza gli eventuali ingressi di lavoratori dovuti ai possibili infortuni nel cantiere? Non possiamo purtroppo ignorare che molti sono i casi di contagio legati a ricoveri ospedalieri avvenuti per cause diverse dal virus.
Come Cgil e Fiom siamo coscienti che una ripartenza dell’apparato produttivo nel paese non potrà essere procrastinata a lungo, ma il DPCM in vigore parla chiaro, nessuna fase due sarà possibile fino al 3 Maggio 2020 e/o salvo parere favorevole della comunità scientifica.
Siamo certamente consapevoli del fatto che l’ammortizzatore sociale a disposizione in questa fase, seppur conservativo in termini occupazionali, grava pesantemente sulle retribuzioni dei lavoratori che in qualche maniera stanno “pagando” la loro tutela.
La salute rimane comunque il bene primario e imprescindibile per il singolo e per la collettività intera.
Giudichiamo pertanto la decisione assunta da Fincantieri di riprendere le attività un errore ed un concreto fattore di rischio diretto sulle maestranze coinvolte ed indiretto per un territorio che presenta fragilità ed inadeguatezze collegate alla gestione dell’emergenza sanitaria in atto.
Ci riserveremo quindi, a partire da lunedì 20, di mettere in atto tutte le opportune azioni per la tutela e la sicurezza dei Lavoratori e del territorio tutto.