Gentilissima Ministro della Difesa Elisabetta Trenta
in occasione della festa del personale civile della Difesa abbiamo ascoltato il messaggio che ci ha inviato per ringraziare i colleghi, premiati per il lavoro svolto con professionalità ed abnegazione.
Nella lettera Lei chiede ai lavoratori anziani di farsi testimoni con i colleghi più giovani del passaggio dell’esperienza professionale ed a noi sorge spontanea una domanda…ma dove sono i colleghi giovani?
I dati dei premiati, in contro tendenza con quanto da Lei esposto, 47 medaglie d’oro (40 anni di servizio), 40 medaglie d’argento (30 anni di servizio) e soltanto 3 di bronzo ( 20 anni di servizio), dimostrano in modo inequivocabile che di giovani da poter far crescere professionalmente ce ne sono veramente pochi; e che l’età media dei lavoratori si sta avvicinando pericolosamente ai 60 anni.
Ancora di più ci ha preoccupato il passaggio relativo allo sblocco del turn over, perché riteniamo che le 294 assunzioni nell’arco di un triennio sul territorio nazionale, non possano essere considerate la risposta ad un gravissimo problema di carenza di personale da impiegare in ruoli tecnici di questa Amministrazione; basti pensare all’Arsenale della Spezia dove esistono 200 carenze tabellari di tecnici e con il numero di assunzioni sopracitato ne arriveranno solamente 15/20.
Ed ancora, citando quanto lei affermato “ci stiamo occupando con il massimo impegno per il recupero del gap di retribuzioni esistente tra voi ed il personale delle altre pubbliche Amministrazioni”, ci permetta il sorgere di qualche dubbio, viste le risultanze dell’ultimo incontro con i coordinamenti nazionali, in cui nonostante la proposta concreta dei Sindacati Lei non ha portato nessun elemento concreto di impegno sulla fattibilità.
Gentile Ministro, la motivazione che Lei ci chiede sempre di più si sta affievolendo, viste le continue promesse che non hanno portato riscontri sul gap di retribuzione e sul turn over; e anche sui finanziamenti per le strutture ormai fatiscenti, dove il suo personale civile svolge i compiti assegnati.
Per questo, in assenza di risposte ed azioni concrete, il 30 maggio saremo a protestare presso la Prefettura della nostra città, così come avverrà in tutta Italia. Se l’intenzione di questo Governo al pari di quelli che lo hanno preceduto, è di far morire lentamente la Base navale della Spezia, ci venga detto chiaramente e si smetta di fare promesse alle quali poi non seguono i fatti. Noi ne trarremo le debite conseguenze.
In attesa di una Sua risposta, porgiamo Distinti Saluti
Le segreterie territoriali della Spezia di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Pa